Matteo Coda Auto intervista

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13 MINUTI  

Come si può convivere con un’emozione se non si ha la capacità di saperla affrontare? Banalmente si può far finta di niente e lasciarla cadere nel calderone insieme a tante altre che non hanno avuto successo e sperare che prima o poi, col passare del tempo, si riescano ad archiviare nell’oblio dei ricordi incompiuti. Ormai ci sono abituato. Di situazioni come questa nella vita me ne sono capitate davvero troppe. Ogni volta si presentavano con una faccia diversa e con un sapore diverso. Dietro queste sensazioni però, l’ombra oscura di un ennesimo fallimento si celava sempre più viva dentro di me. Mi sono imbattuto spesso in situazioni che avrebbero potuto cambiare il corso della mia vita, ma non ho mai avuto la capacità di capirle o di avere la forza necessaria di lasciarmi trasportare da loro. Con gli esami ho sempre avuto un pessimo rapporto e così, ho sempre preferito evitare di farmi trovare pronto quando questi bussavano alla mia porta. Far finta di niente per un po’ mi stava dando ragione e tutte quelle ombre che si aggiravano losche nella mia testa iniziavano ad avere un certo fascino sulla mia psiche. Alla fine, mi sono lasciato abbracciare da loro e ho lasciato che prendessero il sopravvento sulla mia persona. Mi stavo cancellando senza rendermene conto.

Vivevo fuori luogo, fuori tempo, fuori dagli schemi… fuori! E’ stato così per anni, fino a quando inaspettatamente è arrivato al tavolo il conto da pagare. In un attimo il mondo mi è crollato addosso. Ero talmente perso nel limbo di me stesso, da non essere riuscito a cogliere alcun segnale di svolta. 

 

È stata un’emozione così dannatamente forte che l’inconscio in un attimo me l’ha buttata in faccia senza la possibilità di una replica. E’ stato come se all’improvviso mi avessero tolto l’ossigeno. A quel punto l’unica cosa da fare per non annegare è stata quella di riuscire ad organizzare il mio essere e di tornare in superficie il più in fretta possibile. Dovevo imparare a capire e ad incanalare nella giusta direzione tutte le mie emozioni, le mie fobie, le mie paure…la mia vita.

Alla fine, questo vivere male mi ha fatto capire che se si riesce a trovare il coraggio di sapersi affrontare, si riesce a trovare quello che in fondo siamo realmente.

13 Minuti è un cortometraggio che racconta l’attimo di un ragazzo che arrivato davanti al suo treno, quello che passa una volta sola nella vita, vacilla per paura di scoprire dove questo lo possa portare. Ma non può più far finta di niente, deve trovare la forza di prendere coraggio, salire e affrontare se stesso.  

 

Matteo Coda Auto intervista

 

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Matteo Coda_13 minuti_ copertina romanzo

 

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How can you live with an emotion if you don’t know how to deal with it? You can simply pretend it’s not there and set it aside with many others failed attempts, in the hope that, as time goes by, sooner or later they’ll fall into the oblivion of unfinished memories. I’m getting used to that. I’ve lived way too many situation like this. Every time with a different face and a different taste. Beyond these sensations loomed the dark shadow of another failure, growing stronger and stronger inside of me. Many a time I stumbled upon situations that could have been life-changing, but I never managed to understand them or had the courage to go with their flow. I’ve always had a bad relationship with exams, I’ve always preferred making sure I wasn’t ready when they came knocking on my door. For a while, pretending nothing was happening seemed the right thing to do and all those creepy shadows roaming inside my head began to acquire a certain appeal to my psyche. Eventually, I let them embrace me, taking over me. I could not realise I was cancelling myself . I was misplaced, out of time, out of any frame… out! It was like that for years, until, all of a sudden, the bill came to the table. In an instant the world crumbled over me. I was so lost in that self-administered limbo that I couldn’t recognise any sign of change.

It was such a strong emotion that the unconscious blew it back to my face leaving me no reaction. I felt breathless. The only thing I could do not to suffocate was re-organise my whole being and clutch to life as strong as I could. I had to learn how to channel in the right direction all my emotions, all my fears… all my life.

In the end, all this bad living made me understand that if you are brave enough to face yourself, you’ll eventually find who you really are.

 

Matteo Coda Auto intervista

 

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Matteo Coda_13 Minuti_locandina_corto

 

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