Lorenzo Puglisi al museo del Territorio

manifesto-museo-territorio-Museo del Territorio Biellese – 5 / 26 ottobre 2014

Inaugurazione: sabato 4 ottobre, ore 18

Lorenzo Puglisi attinge al suo passato e allo strumento pittorico per creare lavori che trasmettono raffigurazioni intense ed evocative. Ciò che questo artista, nella sua specifica sensibilità e iconografia, porta alla luce, è la possibilità che dalla struttura classica del dipinto, il gesto pittorico possa inserirsi in un contesto contemporaneo: la Pittura come strumento di conoscenza, la Pittura come rinascita. La mostra è l’occasione per esporre ad un nuovo pubblico la sua rappresentazione del presente e dell’eterno, nel tentativo di avvicinare la sacralità del sé e della natura umana. Dopo la presentazione dei lavori alla Villa Reale di Monza lo scorso marzo e una esposizione a villa Cusani Tittoni, dimora storica della lombardia, la mostra nelle sale del Museo del Territorio Biellese rappresenta una importante tappa del percorso espositivo intrapreso in Musei e Fondazioni italiani per l’arte contemporanea.

Exhibition brief

Lorenzo Puglisi tenta di raffigurare la bellezza come limite estremo della vita, là dove la pittura agisce come uno sguardo interiore: dall’oscurità, misterioso e spietato mondo di incoscienza, osserva con crescente chiarezza ed intensità quella scintilla divina che è nell’essere umano, in ogni tempo e luogo.
I suoi lavori sono focalizzati sul ritratto, il suo genere preferito. Egli cerca di affermare l’unicità dell’io come risultato di un lungo viaggio verso una maggiore comprensione di sé e della natura umana.

Lorenzo Puglisi apre la rassegna che il Museo del Territorio riserva, a partire dall’autunno 2014,  alla generazione di artisti che, dopo i grandi maestri come Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio e Ugo Nespolo, si stanno impegnando con successo in una ricerca artistica ampia e innovativa.
E’ una generazione di quarantenni che è riuscita ad imporsi sul mercato sia con apprezzamenti da parte di galleristi e collezionisti, sia è protagonista di mostre personali in sedi importanti e ha ricevuto premi con riconoscimenti significativi.
Ma sono anche artisti biellesi che non vivono più nella nostra città o nel nostro territorio, ma che a Biella e al Biellese sono sempre legati per questioni affettive e di formazione.
Lorenzo Puglisi vive ormai da diversi anni a Bologna, ma il suo rapporto con Biella e Bioglio è molto solido.
E’ un vero piacere ospitare nelle sale del nostro chiostro la sua personale: è un modo per far conoscere lui, come gli altri artisti che lo seguiranno, per far apprezzare nomi di giovani artisti che molti Biellesi non conoscono, per far tornare in città intelligenze che da qui sono partite ma che non hanno tagliato il filo che li lega alle radici d’origine.
L’arte contemporanea di artisti biellesi si mescola in questo modo con il nostro patrimonio museale, si contaminano  in modo positivo culture e gusti di varie epoche,  con l’invito per tutti a frequentare il Museo del Territorio per renderlo sempre più vitale ed accattivante.

L’Assessore alla cultura della Città di Biella
Teresa Barresi

Lorenzo Puglisi utilizza il suo nome e cognome per titolare la sua personale: non un titolo suggestivo e ammiccante ma la sua firma, a rimarcare –  questo sono io –  in un bovarismo artistico che non è autocompiacimento o esasperato autoreferenzialismo.
E’ un modo molto umile di dire: ecco, guardate questo è il mio lavoro, il lavoro di Lorenzo. Fermatevi a guardare i miei volti, il nero delle mie tele.
Più che a giudicare,  le tele di Puglisi invitano ad una silenziosa contemplazione, ad un guardare interiore con il nero che esalta le figure ritratte. Non serve una pittura realistica per descrivere chi si ha di fronte, qui il ritratto è espressione dell’anima, di un tormento,  di un pensiero, di una melanconia.
Le figure sono sempre composte, mai  un gesto o una posizione delle mani che sia accelerazione di movimento. Sono in pausa, sono in attesa e ci guardano.
Allora dobbiamo rifletterci nello sguardo opaco delle figure, nell’occhio annebbiato del volto, e scoprire chi siamo, cogliere il moto interiore delle loro anime e cogliere la verità.
Se i riferimenti a Goya, a Rembrandt, a Bacon sono spesso citati per i lavori di Puglisi, questo avviene perché si cerca sempre un confronto o dei punti di riferimento sulla linea del tempo artistico.  La sua originalità è anche nella scelta di un annullo dello sfondo, nel nero totale che, al contrario di quanto si pensi, diviene protagonista e dialoga con i ritratti, ombre di figure che bisbigliano storie, memorie che escono dall’oscurità e si rivelano. A noi saperle ascoltare.

Patrizia Bellardone
Responsabile Biblioteca Civica e Museo del Territorio Biellese