Monica Catto | Cinematografia | Corto | AS REAL AS THE DREAM

Storia

“As Real as the Dream”

Monica Catto, già riconosciuta pittrice di una certa levatura, esordisce nella regia,  in questi primi cortometraggi confermando una personalità eclettica aperta a nuove forme di rappresentazione artistica.

L’arte in ogni sua forma e le forme dell’arte, che siano in movimento o nell’immobilità di un dipinto,  ma che non è mai statica, attraverso la quale fluiscono sensazioni, pensieri, stati emozionali.
Così un cortometraggio è arte, storia, immagine in movimento e, come dice Monica Catto “consideratelo un dipinto ad olio, trattatelo come se fosse una mia nuova tela”. 

Tutto ciò che riesce a trasmettere emozione è opera di una creazione, qualunque sia il canale attraverso il quale debba passare per raggiungerci.

L’arte è un bisogno e un’urgenza, per chi la fruisce  e per chi ne è il creatore; così Monica sente l’urgenza di condividere la propria visione e lo fa in modo magistrale attraverso la pittura, ma ad un’artista eclettica non puo’ bastare un solo mezzo e allora subentra l’idea di raccontare la visione con il movimento e la musica, elemento fondamentale capace di amplificare le emozioni.

Il movimento, la musica e l’espressività veicolano il pubblico e lo incoraggiano a stimolare l’immaginazione e i sensi, laddove sembra irrimediabilmente assuefatto e succube delle parole.

Questo è assolutamente l’elemento innovativo nella nuova esperienza creativa di Monica Catto: quello che sembra un ritorno al passato, ai fasti del cinema muto, diventa invece un escamotage per sollecitare all’azione la mente e la fantasia spesso impigrite e manipolabili. E dunque per poter cogliere al meglio l’essenza del lavoro artistico di Monica Catto è necessaria l’attenzione nella cura dei dettagli, uno stato d’animo disponibile ad ogni possibile personale interpretazione e un cuore aperto; questi tre elementi accompagneranno lo spettatore nei recessi più profondi della mente, attraverso conflitti interiori che ci accomunano fino a raggiungere i luoghi profondi dell’anima, dai quali la regista ha tratto le sue storie.

Ecco quindi che Monica indagando dentro se stessa in realtà esplora luci ed ombre che 

 esaltano e  tormentano il mondo interiore di ogni essere umano, le paure, i dubbi, le

conflittualità, il profondo senso di solitudine di fronte all’ineluttabilità della vita, guardando con questi occhi l’opera di Monica Catto ritroviamo gli intimi noi stessi, fragili e fallaci.

L’arte è un bisogno, un’urgenza ma anche un conforto.

Monica Catto Cinematografia Corto

MONICA CATTO presenta il cortometraggio “AS REAL AS THE DREAM” con attrice protagonista PATRIZIA FALCONETTI

“some time ago, when I was looking for an artistic inspiration, I came across the works of an important Artist. Since that moment my life has not been the same anymore”.

“qualche tempo fa, alla ricerca di un’ispirazione artistica, mi sono imbattuta nelle opere di  un grande Artista” Da allora la mia vita non è stata più la stessa”.

Monica

Chiediamo alla Regista Monica CATTO come è nata l’idea di “As Real as the Dream”

L’idea di questo mio primo cortometraggio è nata dall’esigenza di mettere in scena un sogno, una visione, quasi un’ossessione.

Durante un mio soggiorno a Venezia e precisamente durante la visita in un museo, avevo avuto un “incontro” affascinante con l’opera di un celebre pittore vissuto a Venezia nella prima metà del ‘900.

In seguito a questo incontro una serie di coincidenze, quasi magiche miste a frequenti immagini oniriche mi riportavano curiosamente allo stesso personaggio, come se in ognuna di esse fosse contenuto una sorta di messaggio, un’esortazione a continuare sulla strada della sperimentazione artistica che avevo più volte intrapreso durante il mio percorso pittorico.

Tutte le sensazioni vissute in quel soggiorno veneziano ed anche nei giorni seguenti chiedevano di essere visualizzate concretamente e soprattutto erano una spinta ad osare.

Da qui l’idea di mettermi alla prova con una forma di rappresentazione artistica assolutamente nuova per me: il cortometraggio.

Venezia, il luogo dove tutto era cominciato, non poteva essere altro che il luogo dove il progetto avrebbe preso forma, la location perfetta per realizzare la mia personale visione di questa esperienza colma di fascino e di mistero.
Molte delle scene di “As real as the dream” sono state quasi improvvisate esplorando luoghi e paesaggi inconsueti della città, vicoli e calle mai visti prima che come un labirinto mi hanno catturata creando un percorso narrativo che probabilmente era già dentro di me.

I luoghi amati e i luoghi sconosciuti e improvvisati, la straordinaria sincronicità e lo stesso entusiasmo che ha guidato me e Patrizia Falconetti (che interpreta me stessa), l’impegno e il desiderio di raggiungere lo stesso obiettivo, sono stati fondamentali per la realizzazione di questa mia prima avventura nella regia e hanno creato le basi per l’inizio di una grande passione.

Intervista con Patrizia Falconetti, protagonista del cortometraggio “As real as the dream” per la regia di Monica Catto.
Parlaci di questa esperienza.

Interpretare il personaggio di questo corto è stata un’ avventura  davvero particolare e stimolante  per me per una serie di motivi, non ultimo il fatto che fosse in assoluto la mia prima esperienza recitativa;  per la scelta della location, per l’ intensità della storia e soprattutto per il profondo  rapporto di amicizia che già esisteva  con Monica.
A Venezia entrambe abbiamo vissuto alcuni dei momenti più intensi e importanti del percorso artistico pittorico che ci accomuna e insieme l’ emozione di esporre le nostre opere a un pubblico più vasto.
Ora si trattava di fare un passo  avanti  in  una modalità  che coinvolgesse allo stesso tempo l’arte per come già la conoscevamo e un’ espressione artistica, per noi ignota, che la raccontasse in un modo diverso attraverso una storia autobiografica. Un salto nel buio insomma.
Devo ammettere che non è stato difficile per me capire le esigenze e le sensazioni che affollavano la mente di Monica e poi interpretarle, ci sono stati momenti in cui non abbiamo avuto bisogno di soffermarci e analizzare la scena che stavamo girando perché già era perfetta così e penso che questo accada soltanto fra due persone che hanno una grande sintonia personale e artistica, gli stessi obiettivi e la stessa identica consapevolezza di lavorare a qualcosa di importante.
L’ atmosfera della location è stata fondamentale, amo moltissimo Venezia, i luoghi meno frequentati ai margini della laguna e in particolare Palazzo Zanardi nel quale è stato girato gran parte del cortometraggio. L’ atmosfera giusta per una storia di mistero, arte, sogno e in qualche modo una storia d’amore impossibile.
La scelta inconsueta  della regista di una recitazione muta esplora una forma espressiva più complessa ed efficace e a mio parere sottolinea l’intensità e la drammaticità di alcuni momenti.
In definitiva questa prima mia esperienza è stata emozionante, coinvolgente, interessante e soprattutto umanamente ricca, oltretutto è servita  a rinsaldare un rapporto di amicizia che la lontananza e le vicissitudini della vita avevano un po’ trascurato ma che adesso sono sicura porterà me e Monica molto lontano, verso nuove e stimolanti avventure.

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email. catto.art@gmail.com