Storia
Nata a Milano il 1/08/1963. Sin da bambina ha ereditato dalla famiglia la passione per l’arte, suo padre era un Maestro Orafo che espose le sue creazioni per la ditta Cusi di Milano, al Moma di New York negli anni 50/55′, suo nonno era un abile scultore del legno.
La sua vita artistica nasce nel ’94, con la crescita della passione per il mosaico, dopo una serie di studi ha deciso di seguire un corso di specializzazione da un famoso mosaicista Studio Maimonte, docente della scuola d’Arte Applicate del Castello Sforzesco di Milano. In questo corso presso il suo studio ha raffinato la tecnica di posa di vari materiali studiando gli accostamenti di cromie, addentrandosi nello studio dei periodi storici dal bizantino-romano fino ad oggi, elaborando tecniche classiche, moderne e del surrealismo.
Deframmentazione dei materiali, acrilico, crete, utilizzando tecniche del procedimento di lavorazione del mosaico abbinate alla popart, da ritratti di gente comune come parenti, amici, o persone del tutto sconosciute, ottenute da materiali di scarto e di quotidiano utilizzo, combinati alle tecniche pittoriche.
Nei successivi 4 anni ha seguito vari progetti sperimentando tutto ciò che aveva appreso in questo corso, e contemporaneamente ha partecipato a varie mostre nell’hinterland milanese.
L’ispirazione l’ ha portata ad allargare la visione abbinando, dopo il precedente periodo, tecniche di pittura.
Il fascino per le pietre dure ed i cristalli l’ha entusiasmato a tal punto da volere inserire e valorizzare anche questi elementi in modo da evidenziare il singolo particolare e trasmettere un alto livello energetico nell’insieme. Successivamente ha conosciuto Maria Teresa Isenburg, denominata nel settore artistico come “Mate'”, con la quale ha scambiato idee e aperto gli orizzonti abbinando la sua arte alle tecniche di scultura del vetro.
Studio “Maimonte Arte” – Milano
Studio “Maria Teresa Isemburg” – Milano
Liceo Artistico – Milano
Lap (Libera Accademia di pittura di Vittorio Viviani – Nova Milanese-Milano)
Abramovic Method – Certificato di Completamento
Attualmente si sta espandendo nel mondo artistico tramite collaborazioni con critici d’arte e progettazioni di interni con architetti e designer.
Il suo obiettivo principale e’ quello di trasmettere l’emozione mediante creazioni visive colme di interiorita’ in modo da poter essere vissute empaticamente dall’osservatore.
Esposizioni recenti
2021
IAFF INSTABUL ART & ANTIQUE FAIR – Instabul Congress Center – ICC
COLORI GIAPPONESI – Chie Art Gallery – Milano
Premio Dante Sommo Poeta : Galleria Area Contesa – Roma
LA FORZA DELLE DONNE, STORIA ARTE CULTURA : Sallustiana Art Gallery – Roma
Premio Dante Sommo Poeta : Galleria Roccart Gallery – Firenze
Coca Project 2021
Virtual Personal Show in CHIE ART GALLERY
2020
Atlante dell’Arte Contemporanea 2020 edito De Agostini – MAXXI Roma (Auditorium)
2019
Art Luxory Gallery Milano Pop Art
2018
ART SHOPPING – Carrousel Du Louvre – Parigi
Gran Premio dell’Arte – Atahotel Rho Fiera – Milano
Internazionale DONNE IN RINASCITA VII Edizione – Atahotel Rho Fiera – Milano
Internazionale MILANO ART & DESIGN WEEK – Atahotel Rho Fiera – Milano
COULEURS SANS FRONTIERES – Atahotel Rho Fiera – Milano
INCONTRI D’ARTE ART EXIBITION – Atahotel Rho Fiera – Milano
Mostra permanente – Atahotel Rho Fiera Milano & Atahotel Varese
Vernice Art Fair 16ma edizione (ForlìFiera) – Forlì
2017
Art Shopping Côte d’Azur (Paris – Carrousel du Louvre) – Cannes Mandelieu
Arte Padova – 28ma Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea – Padova
Gran Premio dell’Arte Atahotel Business & Resort – Varese
Art 2 Universe Astronomia e Arte Atahotel Rho Fiera – Milano
Donne in Rinascita 2017 Concorso 1° Classificata Atahotel Rho Fiera – Milano
2016
Festival International Art Palazzo Principi Turrisi Grifeo di Partanna – Viagrande (Catania)
“Contaminazioni d’Arte a confronto Cittaducale” (Rieti)
Personale Rassegna internazionale d’Arte Contemporanea “Uno, nessuno, centomila” – Cittaducale (Rieti)
2015
Casa d’Aste Galleria Poleschi Milano
Sala Mostre Complesso Dioscuri del Quirinale Roma
2014
Casa d’Aste Galleria Poleschi Milano
2012
Arte e Energia – Fondazione AEM Casa dell’Energia Milano
I Contemporanei-Facoltà di Architettura Politecnico Torino
2011
IIC – Istituto Italiano Cultura Praga
Sala Mostre Complesso Dioscuri del Quirinale Roma
Galleria Brehova Internazionale Praga
Internazionale Italia Arte 2011 Villa Gualino – Torino
IIC – Istituto Italiano Cultura Copenhagen
Sala delle Ccolonne Castello Reale del Valentino Torino
2010
Step09 International – personale (Amstel Gallery) Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci Milano
Rassegna Internazionale Real Sito Belvedere San Leucio (Caserta)
Arte Fiera Moderna Contemporanea Forli’
Spoleto Art Festival
Premio Celeste
Premio Terna
Biennale Internazionale di Arti Contemporanee centro Italia Rieti
Mostra d’Arte Contemporanea “All’ombra dell’ulivo” Palazzo Mazziotti Caiazzo (Caserta)
Reggia di Caserta alla Corte dei Borboni Caserta
Internazionale Italia Arte 2010 Villa Gualino- Torino Attestato di Merito
2009
Premio Terna
Italica Expo – Museo Maui Centro d’Arti Visive- Teano (Caserta)
LAP (Libera Accademia Pittura) Nova milanese (Milano)
Museo Maui – Centro d’Arti Visive Area 51 – Roccamonfina (Caserta) Anteprima Flogisto
X Factor Painter III Classificata
Forum degli Artisti – Donne e Colori III classificata
REGISTRO DI TONALITA’ PSICHICHE
Giorgio Falossi Storico d’Arte
Luglio 2012
“Ho avuto modo di vedere alcune sue opere in Internet. Un lavoro di ricerca notevole specie sulla figura in cui la forma prende varie consistenze e vari colori dando concetti misteriosi dell’essere umano. Figure sempre in rapporto con l’ambiente, con il cosmo, con la natura in un concettualismo che va dall’etico al sociale, costruite su di un faticoso rapporto di frammenti, di segmenti, di sfumate cromie. Siamo alla forma consistente ma elaborata, alla forma materica ma spiritualizzata, registro di tonalità psichiche che parte dall’emozione per realizzarsi in fantasia e in scoperta. Carla Bertoli umanizza istinti e bisogni impegnando la sua ricerca artistica in un percorso umano senza fine con un sottofondo simbolico di realtà, aggiungerei anche di verità e libertà, necessario a rendere tale un’opera d’arte”.
Giorgio Falossi
LA MATERIA DELLO SPIRITO
Guido Folco Storico d’Arte
Luglio 2011
“Come non pensare che l’arte possa essere anche, se non soprattutto, sfida all’attualità, al tempo, all’immortalita’? Ne e’ esempio contemporaneo l’opera di Carla Bertoli, coraggiosa interpretazione di un linguaggio per immagini, segni e colori, quindi universale ed eterno nella sua immediata percezione. l’artista guarda il mondo, lo scorrere del tempo, l’avvicendarsi della storia e dei suoi protagonisti, piu’ o meno noti oppure di quotidiana e familiare vicinanza e ne delinea lo spirito in un disfacimento corporale formale e cromatico. metafora dell’effimera esistenza umana, l’opera di Carla Bertoli sembra interrogare l’osservatore sul senso della vita e sull’eterno conflitto tra spiritualità e fisicita’. il colore intenso, l’utilizzo di materiali in sovrapposizione a creare tridimensionalita’, quasi una scultura a mosaico, affermano una consistenza materiale dell’essere, ne indagano l’essenza, ma allo stesso tempo quest’operazione dell’autrice viene come dissolta nell’onirica visione del soggetto, che sembra sfuggire alle regole anatomiche, sfaldarsi nel sogno e nell’immaginazione.
Nel variegato mondo di Carla Bertoli trovano posto anche personaggi famosi, assurti a icona della modernita’. A loro, omaggio alla vita e all’ideale, l’artista ha dedicato opere di forte intensita’. ad esempio, l’opera intitolata “The Silence of Marina Abramovic” incentrata sulla figura dell’autrice serba nata a Belgrado nel 1946, divenuta famosa per le sue installazioni con cui crea un dialogo serrato tra opera e pubblico, tra corpo e mente.
Carla Bertoli, in questo ritratto dell’autrice, compie quindi un’operazione semiotica sull’essere, interpretando il corpo come ‘contenitore di emozioni’. il colore irreale e contrastato, tra blu e nero, ne delinea tratti piu’ psicologici che fisici, lasciando fluire energia e intensa drammaticita’.
Anche “Twiggy Forever” rivela nuove impostazioni e ottiche interpretative.
Diversi punti focali, nell’opera di Carla Bertoli, concentrano la percezione dell’osservatore e lo inducono ad esplorare un universo cromatico che va ben oltre una tradizionale raffigurazione. Occhi, labbra, monili, guance: il viso della modella inglese e’ rappresentato nella sua essenza di icona della modernita’, con un gioco sottile di svelamento della realta’, che trasforma il vero in fantasia.LNel fotografico contrasto positivo-negativo, il volto assume valenza di strumento di comunicazione, messaggio subliminale e mediatico. la cultura pop rende miti i personaggi o, al contrario, sono questi ultimi a trasformare l’arte in specchio dei tempi.
In “Reflection” Carla Bertoli recupera la sua tradizione famigliare e la sua formazione creativa: figlia di un Maestro Orafo che ha esposto per la ditta Cusi di Milano al Moma di New York negli anni 50/55, Carla Bertoli respira da subito l’aria dell’arte, del gusto, del bello. tra le sue passioni, anche l’amore per le pietre dure e i cristalli, da cui, in pittura, trae spunto per comunicare energia, interazione, comunicabilita’. L’opera rispecchia quindi anche la cultura dell’antico e dell’innovazione, come ricerca e azzardo nel proporre elementi complementari, ma distanti per concettualismo e cultura.
In questo dualismo tra corpo e anima, nella sua visione simbolica della raffigurazione del reale e dell’immaginario, dell’umano e del divino, Carla Bertoli crea i presupposti per un’arte sapiente e colta, che tiene in considerazione il passato per affrontare il presente e il futuro. non si trovano mosaici tradizionali, nei suoi lavori, bensi’ frammenti cromatici di vita convulsa, globalizzata, assemblata in un meticciato concettuale simbolico di tessere di esistenza, tra storia e percezione personale; non icone mistiche, ma volti enigmatici che spalancano mondi interiori; non monumentali affreschi, bensi’ pitture che celebrano il quotidiano con l’intensita’ focalizzata nello sguardo, in un particolare che diventa universale.
Nella metamorfosi epidermica dei soggetti rappresentati, la materia dei pigmenti e della pittura sembra voler mutare, trasformare in profondita’ l’essenza dell’uomo, elevando e trasfigurando la miseria della nostra condizione con un afflato spirituale che si potrebbe definire metafisico, in quella sua aspirazione al distacco dalla carne, dal vero, dalla vita, dal tempo, sublimando dolore, gioia, emozione. anche per questo, l’arte di Carla Bertoli assume valenza dialettica culturale trasversale, aprendo nuovi percorsi interpretativi anticonvenzionali e isolati, originali nella loro personalissima visione dell’essere.”
Guido Folco
CARLA BERTOLI ARTE E AUTORAPPRESENTAZIONE
Un critico che non critica, Pier Antonio Trattenero.
Critico d’arte Pier Antonio Trattenero. Giugno 2021
Quando è difficile de-lineare le capacità di auto rappresentazione di una artista come Carla Bertoli? Certamente è impegnativo. Quando sembra che il tentativo sia andato a buon fine ti sfugge e riappare trasformata. Forse è questo il concetto che definisce la pittura di Carla, valente artista. Si ispira alla pop art ma la reinterpreta e non è una interpretazione banale. Autorappresentarsi significa mettere in gioco il proprio essere, trasferire significati alla tela con il rischio di non essere capiti. Forse è questo il dramma dell’artista, agire per rompere un silenzio e gridare al mondo la propria essenza. Tragedia? Forse no! Ma invocazione all’essere. Carla prima di tutto di si rivolge a se stessa, unica via di comunicazione per essere credibile. Allora le sue opere trasudano di autentici interrogativi esistenziali, segreti se volete, ma palesati dalla sua arte. La visione di un mondo credibile e sostenibile, il recupero della materia come via d’uscita al rifiuto di vivere con autenticità, i cromatismi ben evidenti per non essere venati dal silenzio. E tutto scorre fluido, tutto si concatena per offrire punti di riflessione e prospettive nuove. Non servono molte parole per renderle giustizia, seve soffermarsi davanti all’opera, dialogare e poi un poco stravolti sorriderle e dirle “Stavolta l’hai combinata grossa, mi hai indotto a pensare.” In un mondo che ha smesso di pensare affidiamoci alla magia della sua arte.
Pier Antonio Trattenero
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