Aquamantio: l’opera di Daniele Basso è simbolo di unione e ripartenza
L’opera di fronte alla biblioteca dal 2016 identifica i biellesi nella propria comunità operosa. Fu commissionata per il Centenario della storica macelleria Mosca1916
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Da cinque anni Aquamantio riflette volti e storie che si specchiano nelle centinaia di sfaccettature che lo compongono; proprio oggi ricorre infatti il primo lustro dalla sua inaugurazione nella piazza della biblioteca civica di Biella. L’opera di Daniele Basso, donata dalla famiglia Mosca in occasione del centenario di fondazione dell’azienda, era nata proprio con l’obiettivo di rappresentare e unire le sfaccettature della società biellese alla quale è dedicato il progetto filantropico.
Aquamantio è un elemento immaginario dedicato al territorio biellese ed ai suoi cittadini; un termine nuovo che unisce l’acqua, elemento base della vita e della fortuna industriale del biellese, al diamante. Le cellule d’acqua che diventano diamanti, brillanti di luce ed energia. Cellule uniche e singolari, che solo nella comunità esprimono le proprie potenzialità, raccontando l’eccellenza come fatto sociale e come sistema. “Elementi autonomi ma aperti allo scambio, metafora di un territorio riservato che si apre al sapere, alla scienza ed alla conoscenza. Dall’interno verso l’esterno, da noi agli altri e dagli altri a noi, ma sempre indissolubilmente legati nell’organismo territoriale biellese” così si legge nella presentazione dell’opera.
“È una ritrovata e sempre viva emozione specchiarsi nell’opera dopo cinque anni dalla posa, non sembra vero che sia già trascorso così tanto tempo” è il commento dell’artista biellese Daniele Basso che prosegue: “questa opera mi è particolarmente cara perché, oltre ad essere in un luogo fruibile a tutti e simbolo della cultura per la Città, è qui grazie alla sensibilità filantropica di un’azienda storica del centro cittadino”.
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Condivide l’emozione del momento anche Alberto Mosca, titolare di Mosca1916. “Sono stati anni intensi e ricchi di soddisfazioni. I nostri 100 anni nel 2016 sono stati un momento di nuova spinta e di ritrovato entusiasmo. Oggi ci troviamo a ripensare al lavoro e alla società dopo il dramma della pandemia che purtroppo ha colpito anche noi portandosi via mio padre Giovanni lo scorso novembre. Aquamantio è qui a ricordare il nostro impegno per lo sviluppo della comunità in cui operiamo e nella quale siamo metaforicamente una delle cellule”