Chiamata internazionale alle arti
17 – 26 maggio 2019
Chiamata internazionale alle arti
Cantiere/Laboratorio alla Cavallerizza Irreale di Torino
Nel 2018 si è tenuta la terza edizione di HERE che ha confermato il successo delle edizioni precedenti riportando all’attenzione della cittadinanza la situazione della Cavallerizza Reale, patrimonio Unesco da anni lasciato in stato di abbandono.
Cavallerizza è diventata un centro di creazione culturale indipendente che in 4 anni ha dato vita a numerosi eventi (musica, spettacoli, mostre, cinema, workshop) e accolto in residenza artisti nazionali ed internazionali. Per approfondire la conoscenza della Cavallerizza Irreale visita il sito: www.cavallerizzairreale.org
Oggi in Cavallerizza opera un insieme di cittadini/artisti che operano in differenti discipline, che si impegnano a realizzare la quarta edizione di Here.
Chiamata Internazionale alle Arti.
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HERE4 si terrà
Da venerdì 17 a domenica 26 maggio 2018
La partecipazione a #HERE4 è rivolta ad artisti di ogni disciplina (pittura, scultura, installazioni, sonorizzazioni, performances, multimedia storytelling, teatro, musica, video art, digital art e light art) maggiorenni di qualsiasi nazionalità la cui ricerca artistica si integri nelle dinamiche di vita della Cavallerizza Irreale.
L’evento sarà autogestito ed autofinanziato.
MODALITA’ E TERMINI PER LA PARTECIPAZIONE A #HERE4
Gli artisti che intendono partecipare a #HERE4 dovranno presentare entro sabato 20 aprile 2019:
- Domanda di partecipazione
- Richiesta di eventuale residenza rivolta alla realizzazione delle opere e partecipazione al festival (indicare date e n°di giorni).
La partecipazione a #HERE4 prevede la possibilità di presentare un progetto individuale o collettivo con una o più opere in qualsiasi tecnica compatibili con la natura del luogo. Verranno individuati gli spazi più idonei in cui realizzare le opere di ogni artista: potranno essere i corridoi, le stanze, gli spazi aperti, etc… di Cavallerizza, vissute da uno o più artisti.
Chiamata Internazionale alle Arti.
- La partecipazione è gratuita.
- Verranno tenuti in particolare considerazione i progetti con un forte carattere sperimentale.
- Gli artisti dovranno auto organizzarsi ma saranno comunque accompagnati dal team della Cavallerizza Irreale.
- Per la sezione di arti sceniche si chiede ai partecipanti di incentivare e cercare di proporre, anche parallelamente, alla proposta nello spazio della Cavallerizza un evento/performance/incursioni urbane negli spazi della città.
- Per ragioni organizzative e di spazio espositivo alcuni progetti potrebbero non essere ritenuti idonei.
- Le opere non devono presentare elementi di dubbia od oggettiva pericolosità.
- Gli artisti saranno responsabili per qualsiasi danno o perdita causato dalle e alle loro opere.
- Ogni artista è responsabile per il trasporto e l’installazione del proprio lavoro.
- Non sono previsti rimborsi spese.
- Durante gli orari di apertura al pubblico è previsto un servizio di sorveglianza ma non è possibile per i volontari di Cavallerizza controllare costantemente le opere esposte.
- Non c’è alcun tipo di assicurazione ma è prevista la chiusura serale degli spazi.
- Ogni artista dovrà provvedere autonomamente all’illuminazione del proprio spazio con lampadine a basso consumo e con prolunghe per connettersi alle prese (Il sistema elettrico supporta al massimo 100 watt per stanza).
- Data la natura storica del posto vi sono delle restrizioni per cui non è consentito: usare tasselli (solo chiodi di piccola misura), bucare, asportare, colorare, deformare, staccare, spostare o alterare alcuna parte dell’edificio.
- Non è consentito modificare permanentemente il luogo, ogni intervento sullo spazio deve essere strettamente temporaneo.
- Al termine dell’esposizione sarà cura dell’artista disinstallare la propria opera
Il giudizio d’idoneità o meno del progetto presentato sarà comunicato entro domenica 22 aprile.
L’invio della domanda di partecipazione comporta l’accettazione e il rispetto del presente bando.
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Chiamata Internazionale alle Arti.
Application Form:
Nome dell’artista/collettivo:
LUCIA FERRARA
Numero di telefono:
Email e Sito (sito opzionale):
luciaferraraofficial@gmail.com
Chiamata Internazionale alle Arti.
Titolo del progetto:
NEVER PERFECT
Descrizione dell’idea che si intende proporre (massimo 300 parole e allegare max 5 immagini max 10Mb totali):
Never Perfect è un progetto artistico contro tutto la violenza fisica e psicologica.
Nato nel 2017 e presentato già in alcuni diversi spazi istituzionali.
Il progetto ha la volontà di sensibilizzare alla non violenza, un atto che, appunto secondo l’artista che ne è stata direttamente vittima: ”L’anima non riconosce”.
Il progetto è composto da 8 grandi tele di 240 x 200 cm in cui viene raccontata la storia del dolore, con la volontà, ultima, di mandare un messaggio POSITIVO, per trasformare il dolore in qualcosa di meraviglioso, come l’Arte.
Per Here l’artista, a seconda dello spazio disponibile, potrà realizzare un’istallazione, pensata solo per il contesto, o adattare il materiale disponibile.
L’istallazione potrebbe prevedere l’utilizzazione di bambole e altro materiale per contestualizzare il tema dell’artista
Mostrare Never Perfect al pubblico di Here vuol dire usare l’Arte come mezzo di comunicazione sociale di una reale emergenza.
PROGETTO NEVER PERFECT ARTE: La Bellezza è una questione d’Amore è un progetto artistico, articolato in otto grandi tele.
Dal 2011 l’artista ha maturato l’interesse sulla chirurgia estetica, rendendola protagonista di particolari opere, alcune di queste presentate a New York nel 2012, approfondendo, in esse, la tematica estetica del mondo contemporaneo.
Il progetto Never Perfect nasce da un’esperienza reale e personale di violenza subita e della malattia: bulimia, anoressia.
Il disagio personale e la ricerca di una nuova identità purificata la inducono a trovare attraverso la sua arte un mezzo per parlare di tematiche sociali attuali.
“Never Perfect”, raccoglie otto tele di grandi dimensioni, (240 cm x 200 cm) realizzate in acrilico su tela, datate 2017.
Nell’istallazione, complessiva delle sue opere, l’immagine/ritratto di Lucia Ferrara diviene il simbolo del dolore, quello di tante donne e/o uomini che hanno subito violenza fisica e psicologica e rappresentazione di un “malessere invisibile”.
Il trauma “invisibile” e “insostenibile” è una trappola mortale che induce le sue vittime verso malattie che portano all’annientamento di se stessi, come Bulimia e Anoressia.
Il titolo della serie artistica compare volutamente e ripetutamente sulla tela, sul corpo delle figure ritratte, come un marchio, sulle unghie, sugli strumenti chirurgici e sulle siringhe al fine di evidenziare la personale “percezione dell’imperfezione”.
In questo contesto Il legame tra l’Io e la chirurgia è evidente; quest’ultima può essere, in molti casi, un aiuto per “ricucire” il rapporto psicologico della propria interiorità e, di conseguenza, il dialogo dell’individuo con il mondo.
Intraprende, percorrendo le varie tele, un cammino di ricerca, utilizzando le immagini più dolorose, m a mai orride, riuscendo a trovare una sua verità, così come Dante percorre la via dall’ Inferno al Paradiso; la sua tragedia personale si trasforma in positivo, rompendo il blocco emotivo che la imprigionava.
Interrompe il circuito di negazione della sua immagine, utilizzandola fortemente, ella, così odiata, prende forma “per la prima volta” su di una tela vuota, costruendo una nuova dimensione in cui riscoprirsi, volgendo lo sguardo al futuro.
Spesso le vittime di violenza, usano mascherarsi, chiudersi nel silenzio; in una situazione di disagio profondo si interrompe l’accettazione del proprio Io e del proprio aspetto esteriore, tutto ciò non permette di vivere una vita normale. Il dolore derivato dal trauma, provoca, in alcuni casi, uno sdoppiamento della personalità: il contrasto tra il negativo e il positivo del proprio Essere e, in questo scenario, tutta la vita si deforma.
Le opere sono un susseguirsi di figure personali che sviluppano la sua storia; dal nascondimento interiore al mondo, alla rappresentazione cosciente del dolore, mostrando la sua identità, frutto del coraggio, della tenacia, del carattere che mi ha permesso di superare la fase dolorosa della violenza subita e repressa, riuscendo, infine, a dialogare con le persone e le cose.
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Chiamata Internazionale alle Arti.
In questo viaggio l’artista si rapporta con tre personaggi di epoche diverse rispecchiandomi in loro: essi, nel loro divenire, dimostrano l’evoluzione della mia esistenza; Frida Kahlo rappresenta il confronto tra l’artista e la sofferenza, Marilyn Monroe indica la dualità tra mito e bellezza immortale, Madonna (Louise Veronica Ciccone) manifesta la trasformazione della bellezza in senso camaleontico.
Infine, l’artista si “vede” ed “immagina” come un albero, i cui capelli sono la radice dell’imperfezione, in questo disegno ritrova la capacità di osservare la realtà in tutte le prospettive; le siringhe da oggetto chirurgico diventano “diadema terapeutico” e strumento per ridisegnare i tratti “deformati” dalla violenza.
“Viaggiando nel mio dolore, non esiste un mondo di perfezione, essa è solo apparente, la vera rivincita è solo l’Amore, che non può cancellare, ma risanare; il mio intendo non è quello di realizzare immagini drammatiche di una vita sofferta, bensì esprimere la vittoria del vivere positivamente, annientando le paure inconsce che attraversano il buio esistenziale per tornare alla luce. ”L’insieme delle opere, non è un sentiero costellato di materia “scura”: il colore blu, abbandona il simbolismo espressamente chirurgico e diventa il cielo, in cui si animano le figure.
In un mondo artistico dove è il colore a dominare la scenografia, il mio messaggio è e sarà sempre di gioia e felicità nei confronti della vita, perché la felicità accompagna la donna quando si “sente bella”.
La mia esperienza mi ha insegnato che: “La violenza è un atto materiale che l’Anima non riconosce”.
Le pitture della serie chirurgica “Never Perfect” sono state esposte,
2017 al Museo Macro d’Arte Contemporanea di Roma
2018 Galleria Il Melograno di Livorno
2019 Fabbrica del Vapore di Milano a cura di Antonietta Campilongo.
Specificare eventuali esigenze tecniche (indicare la strumentazione tecnica a loro disposizione):
Per esporre tutto il progetto occorrono grandi spazi e metrature, le tele sono 8 e tutte di dimensione 200×240 cm / in caso si scelga di far realizzare all’artista un’istallazione diversa non occorrerà altro materiale.
Data: 15/04/2019
Inviare la documentazione richiesta a: here@cavallerizzairreale.org
IMPORTANTE: indicare nell’oggetto della mail se si tratta di: pittura, scultura, installazioni, sonorizzazioni, performances, multimedia storytelling, teatro, musica, video art, digital art, light art.
Chiamata Internazionale alle Arti.